Se si parla di politiche residenziali c’è poco da festeggiare
Sulla stampa locale del 9 giugno apprendiamo dell’abbattimento dell’ultimo edificio delle Vaschette a Marghera e le consuete dichiarazioni autocelebrative del Sindaco e degli assessori Colle e Venturini con la puntuale replica del Presidente della Municipalità Gianfranco Bettin, che ricorda come ci siano voluti cinque anni per portare a termine l’intervento.
Noi vorremmo allargare la prospettiva alle politiche residenziali attuate dall’attuale Amministrazione, non attraverso esternazioni che lasciano il tempo che trovano, ma utilizzando dati ufficiali, quasi tutti reperiti dal sito web del Comune, e degli altri Enti che gestiscono patrimonio abitativo pubblico, alla sezione “Amministrazione trasparente”.
- Al 31.12.2018 il Comune risulta proprietario di 5.549 abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), ma gli alloggi affittati agli assegnatari sono alla stessa data 4.562. Mancano all’appello 937 abitazioni di proprietà comunale, ma non affittate. Questo scostamento dà la dimensione delle abitazioni sfitte, in gran parte perché degradate e in attesa di intervento, che sono in costante aumento: nel 2013 erano 606;
- questi dati sono da integrare con gli alloggi sfitti di proprietà dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale (ATER), che nel 2017, ultimo dato ufficiale disponibile, erano 1.002, tra i quali 791 quelli che necessitavano di lavori di manutenzione, su un totale di 5.184 abitazioni gestite nel comune;
- non vanno dimenticati poi i 762 alloggi di proprietà di Ipab e Opere Pie (nei cui consigli di amministrazione il Comune detiene la maggioranza): anche qui al 2017 si contavano 74 abitazioni non affittate.
Una stima prudenziale ci porta a quantificare in almeno 1600 le abitazioni sfitte nel comune di Venezia, a causa della mancanza di interventi manutentivi. Del resto, siamo certi che ogni cittadino veneziano conosca almeno una casa di ERP vuota da mesi o da anni.
Vorremmo ricordare un ultimo, ma non per importanza, aspetto, riferito al fabbisogno abitativo espresso dalle fasce più deboli della popolazione in occasione dell’ultimo bando per l’assegnazione di alloggi ERP emanato dal Comune: nelle graduatorie provvisorie pubblicate a gennaio 2020 (e al momento ancora provvisorie) sono inseriti 2.230 nuclei familiari, molti in condizione di assoluta fragilità economica e con un nucleo su cinque in condizione di precarietà abitativa o di mancanza di alloggio (sfratto esecutivo, dimora procurata dall’assistenza pubblica, privo di alloggio da almeno un anno).
In conclusione: da un lato una domanda espressa ancora ampia e che esprime gravi disagi economici e abitativi, dall’altro un patrimonio di ERP nel quale continuano ad aumentare gli alloggi pubblici sfitti, che potrebbero dare una risposta non marginale al bisogno abitativo qualora le politiche per la residenza diventassero uno degli obiettivi prioritari di governo della città e non, come negli ultimi anni, un aspetto marginale nell’azione dell’Amministrazione.
Nelle dichiarazioni rilasciate in occasione dell’abbattimento dell’edificio delle Vaschette, il Sindaco deplora la precedente, fallimentare gestione dell’edilizia pubblica; ammesso, e non concesso, sia vero, alla luce di questi dati non ci sembra che sia migliorata, anzi!