PATRIMONIO RESIDENZIALE COMUNALE: CASE VUOTE, INTERVENTI DI MANUTENZIONE E RECUPERO, ASSEGNAZIONI
- CASE VUOTE
“Non ci sono case pubbliche sfitte da assegnare in centro storico — afferma il primo cittadino — Le abbiamo sistemate e assegnate attraverso bandi regolari, il consigliere non diffonda informazioni false”. E ancora “… ti sfido a portarmi l’elenco degli immobili.” (Venezia Today, 20 dicembre 2021). Così il sindaco Brugnaro si rivolgeva, con toni non proprio pacati, ai consiglieri dell’opposizione durante il Consiglio comunale del dicembre 2021, convocato per l’approvazione del bilancio di previsione 2022–2024. Ovviamente, OCIO non ha l’elenco delle case sfitte comunali, si limita ad analizzare le informazioni prodotte — saltuariamente — da Insula spa, Società che gestisce il patrimonio residenziale comunale, come quelle riportate nelle due seguenti tabelle: — la prima è tratta dalla relazione di Insula alla VII Commissione consiliare del marzo 2017; — la seconda riprende i dati elaborati da Insula nel settembre 2021. È bene ricordare che si tratta di due “istantanee”, che fotografano una situazione in evoluzione, ma sono tra le rare informazioni documentabili sul patrimonio pubblico, che vanno al di là delle dichiarazioni, in genere autocelebrative, dell’Amministrazione.
Tab. 1 Modalità d’uso delle abitazioni di proprietà del Comune di Venezia.
Tra le due date le abitazioni non affittate sono in forte crescita: dalle 796 del 2017 alle 1072 del 2021. Di conseguenza, il patrimonio residenziale affittato è sceso dall’85% all’80,3%. Nel settembre 2021 quindi un’abitazione comunale su cinque risultava non affittata. Sui motivi di non occupazione, se è possibile prevedere che le abitazioni in fase di assegnazione o in manutenzione (in totale 282 a settembre 2021) siano state riassegnate entro poche settimane o pochi mesi, così non si può dire a proposito di quelle che alla stessa data genericamente rientrano in un “programma di manutenzione” (238), né, tanto meno, delle 552 abitazioni inutilizzate, o da valutare, per le quali al momento della rilevazione non era previsto alcun intervento manutentivo imminente.
2. INTERVENTI DI MANUTENZIONE E RECUPERO
Ci si potrebbe chiedere come mai, nonostante le numerose rivendicazioni dell’Amministrazione sugli investimenti e sugli interventi di recupero del patrimonio svolti negli ultimi anni, le abitazioni sfitte sono continuate ad aumentare.
Il motivo è la marginalità dell’ERP nei programmi nazionali e locali e il conseguente sottofinanziamento degli interventi di recupero e manutenzione delle abitazioni pubbliche: tra il 2015 e il 2021 (settembre) il Comune ha erogato a Insula circa 35 milioni di euro, 20,7 milioni per interventi di recupero di alloggi sfitti e 14,6 milioni per la manutenzione diffusa del patrimonio residenziale, mediamente 5 milioni circa ogni anno.
Il recupero dello sfitto è finanziato pressoché interamente da risorse stanziate dallo Stato (14 milioni) o dall’Unione Europea (5,6 milioni). Il contributo dell’Amministrazione comunale è risibile e pari a 881 mila euro, il 4,2% dell’importo complessivo, che scende a meno del 3% nella terraferma veneziana.
Nella Venezia insulare 2/3 dei 10,8 milioni di euro derivano dai finanziamenti di legge Speciale (1)
L’insieme dei finanziamenti per recupero del patrimonio sfitto ha consentito l’avvio dell’iter dei lavori su 816 alloggi; di questi 506 sono stati ultimati e 176 sono in corso di recupero. I restanti 134 si collocano in fasi diverse di progettazione.
Tra il 2015 e il 2021 Insula ha recuperato e reso disponibili per nuove assegnazioni 72 alloggi sfitti in media ogni anno; ma secondo le stime dell’Amministrazione comunale annualmente gli alloggi che si liberano per decesso dell’assegnatario, per revoca o decadenza dall’assegnazione sono circa 100. Conseguentemente, gli interventi di ripristino non riescono nemmeno a coprire il turn over degli inquilini di ERP e quindi ogni anno si aggiungono nuovi alloggi vuoti che vanno a incrementare il patrimonio sfitto pregresso.
Quindi, qualora i finanziamenti e gli interventi sul patrimonio sfitto mantenessero la dimensione degli ultimi anni non solo il patrimonio residenziale pubblico vuoto non diminuirà, ma continuerà ad espandersi.
I finanziamenti comunali si sono indirizzati verso la manutenzione diffusa, con interventi su guasti segnalati dagli inquilini o indifferibili, volti cioè a ripristinare condizioni minime di sicurezza delle abitazioni e degli edifici.
3. ASSEGNAZIONI
Gli alloggi comunali vuoti riassegnati in seguito a lavori di ripristino rappresentano, insieme a quelli - pochi — recuperati da Ater, la quasi totalità della dotazione disponibile per far fronte alla domanda abitativa espressa da famiglie, non solo a basso reddito, ma anche a “reddito medio”, alle quali sono destinati i cosiddetti alloggi NON ERP a canone di social housing.
Secondo i dati elaborati da Insula, tra il 2015 e il 2021 (settembre) 660 famiglie sono passate dall’affitto privato all’assegnazione di una casa pubblica di ERP o a canone di social housing; 189 nella Città Storica, 127 nelle Isole e nell’Estuario, 374 in Terraferma (2).
Tra il 2015 e il 2017 le assegnazioni su graduatoria ERP sono state 39 e nel biennio 2018–2019 si sono azzerate in seguito all’approvazione della nuova legge regionale 39/2017 che ha fatto decadere la graduatoria precedente, del 2010.
Per anni quindi il Comune è intervenuto pressoché solo nell’assistenza agli sfratti e sulle emergenze abitative. A queste tipologie di domanda sono state destinate nel periodo esaminato 289 alloggi (oltre il 41% di tutti gli alloggi assegnati), una quota maggiore delle assegnazioni effettuate seguendo la posizione in graduatoria dei richiedenti (244, il 35%).
È solo nel biennio 2020–21 che il Comune riprende le assegnazioni su graduatorie ERP:
- 46 alloggi sono assegnati attraverso un “bando speciale”, circoscritto all’ambito territoriale dell’isola di Murano, autorizzato dalla Regione Veneto ai sensi dell’art. 45 della L.R.39/2017 per “tutelare specifiche categorie sociali”; (3)
- ma soprattutto 159 alloggi, sono resi disponibili in seguito a interventi di recupero del patrimonio sfitto per essere assegnati seguendo la nuova graduatoria generale ERP del 2020 (il 15% delle assegnazioni sono comunque destinate alle emergenze abitative).
Secondo l’assessore alla Coesione Sociale, prima che l’attuale graduatoria generale sia superata da un nuovo bando, previsto nel luglio 2022, saranno assegnati circa 350 alloggi.
Noi ce l’auguriamo e sarebbe comunque, rispetto al passato, un passo in avanti. Vorremmo però segnalare che i richiedenti collocati utilmente nella graduatoria 2020 erano 2.226. Qualora l’auspicio dell’assessore si realizzasse, il tasso di soddisfacimento della domanda sarebbe dunque pari al 15%circa.
Ricordiamo anche che in graduatoria erano presenti situazioni di disagio socio-economico e abitativo molto critiche:
- 870 nuclei versavano in condizioni di vera e propria povertà, con un’ISEE-ERP inferiore a 6.000 euro;
- 332 nuclei erano senza casa da almeno un anno e/o alloggiati a titolo precario in dimore procurate dalla pubblica assistenza; 96 nuclei avevano uno sfratto esecutivo; 280 nuclei denunciavano situazioni di grave disagio abitativo, causato soprattutto dalla convivenza forzata con altre famiglie.
Le assegnazioni non riuscirebbero a coprire se non molto parzialmente nemmeno le situazioni di disagio estremo.
Una parte delle abitazioni precedentemente utilizzate per le finalità sociali proprie dell’edilizia residenziale pubblica (i cosiddetti alloggi NON ERP, quelli cioè che non hanno beneficiato di contributi a parziale o totale carico dello Stato) sono stati assegnati con bandi comunali e a canone di social housing.
Si tratta di 146 alloggi (il 20% degli alloggi assegnati), destinati secondo l’Amministrazione comunale, a famiglie del “ceto medio”, con redditi troppo alti per l’accesso all’ERP, ma che non riescono a pagare i prezzi degli affitti del libero mercato.
L’indagine condotta da Ocio sui bandi social housing in Città Storica (4) ha invece dimostrato che 53 dei 57 assegnatari delle abitazioni avevano un’ISEE inferiore a 15.000 euro. Si tratta quindi di famiglie con redditi bassi o medio-bassi, compatibili con la partecipazione ai bandi per l’assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, che si troverebbero a pagare canoni di locazioni indubbiamente più contenuti di quelli di mercato, ma indubbiamente più elevati di quelli di ERP.
Da ultimo, la distribuzione per zona territoriale evidenzia nella Città Storica il prevalere delle assegnazioni alle emergenze abitative, che pesano per oltre il 50% sulle assegnazioni complessive; nelle Isole-Estuario prevalgono le assegnazioni su graduatoria ERP (bando speciale Murano) o a canone calmierato (ex Conterie Murano e Piruea Lido); nella Terraferma la situazione è simile a quella media comunale.
(1) Nel 2018 attraverso la Legge Speciale per Venezia sono erogati a Insula 7,25 milioni di euro, per interventi pluriennali
di recupero di 168 alloggi localizzati nella Venezia insulare. A settembre 2021nessun alloggio risultava ancora ultimato.
(2) Nello stesso periodo 144 famiglie assegnatarie di alloggi pubblici hanno ottenuto un cambio alloggio consensuale
(3) La delibera della Regione del Veneto consentiva al Comune di Venezia di emanare tre bandi speciali per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica per gli ambiti territoriali rispettivamente dell’isola di Murano con n. 46 alloggi, della Municipalità di Marghera con n. 30 alloggi e del Centro Storico di Venezia con n. 40 alloggi. Dei bandi di Marghera e del Centro Storico si sono perse le tracce
(4) Ocio Venezia, Qualche riflessione sui bandi “Social Housing” del Comune di Venezia, https://medium.com/ocio-venezia/qualche-riflessione-sui-bandi-social-housing-del-comune-di-venezia-3d67c61b6012